DESCRIZIONE MUSEO FERROVIARIO DI PIETRARSA, sorge a PORTICI, è uno dei più suggestivi musei presenti sul nostro territorio, permette di intraprendere un affascinante viaggio nel tempo tra le locomotive e i treni che hanno unito l’Italia dal 1839 ai nostri giorni, in 180 anni di storia delle Ferrovie italiane. Si sviluppa su un’area di 36mila metri quadrati, di cui 14mila coperti, di quelle che furono le officine del “Reale Opificio di Pietrarsa”, volute da Ferdinando II di Borbone, sono occupati da 55 mezzi fra locomotive, carrozze e “Littorine”, cimeli ferroviari, modellini di treni e il gigantesco plastico “Trecentotreni”. Tuttora lo sguardo di quel re che vide nel treno il motore del suo regno sorveglia tutta l’area, dall’alto di una gigantesca statua in ghisa alta 4 metri che dà il benvenuto ai visitatori nel piazzale sul mare. Il padiglione A, detto anche “Salone delle vaporiere”, è di per sé un’opera d’arte, per via delle sue scenografiche capriate metalliche ottocentesche, che coprono uno spazio di 5.000 metri quadrati. Qui riposano, dopo anni di sbuffi e di metalliche urla, decine di locomotive a vapore, inclusa la locomotiva 625, soprannominata dai ferrovieri la “signorina” per le sue forme aggraziate. Pezzi unici, tra cui la Bayard, riproduzione datata 1939 della mitica Vesuvio, che trainò il convoglio inaugurale della Napoli-Portici. Si passa poi alla magnificenza della carrozza numero 10 del Treno reale, interamente decorata con oro zecchino: lasciano a bocca aperta il salone da pranzo con tavolo in mogano lungo otto metri (per 26 posti a sedere) e il soffitto intarsiato con lamine d’oro e medaglioni con stemmi delle quattro Repubbliche marinare. Le Littorine dalla classica livrea “Castano” e “Castano-Isabella” degli anni Trenta, fino alle locomotive elettriche del boom economico, la storia dei treni corre parallela a quella dell’Italia. Ma non solo: nel padiglione F (detto “la Cattedrale”, per i maestosi archi a sesto acuto) sono esposti arredi, oggettistica ferroviaria, vecchie macchine per l’emissione dei biglietti e modellini. Il museo è adagiato sul mare, con il Vesuvio a due passi e una spettacolare vista sul Golfo di Napoli ed è il più importante Museo Ferroviario in Europa per la storica architettura e la ricchezza dei materiali conservati.
REGGIA DI PORTICI: è tra i più splendidi esempi in Europa di residenza estiva della famiglia reale borbonica e della sua corte. Posta alle pendici del Vesuvio ha un bosco superiore, originariamente dedicato alla caccia, ed uno a valle, di tipo più ornamentale, esteso fino al mare. Lavorarono alla sua realizzazione ingegneri, architetti e decoratori, tra cui Luigi Vanvitelli a Ferdinando Fuga; per la decorazione degli interni operarono, Giuseppe Canart, Giuseppe Bonito e Vincenzo Re, per il parco e i giardini Francesco Geri. L’Orto Botanico: ancora oggi sono visibili le opere architettoniche realizzate nel Settecento: cassoni per le piante, muri di cinta, busti marmorei e fontane, aiuole specializzate, vasche con piante acquatiche e la Serra Pedicino. Il Museo Herculanense, illustra la storia e i contenuti del primo museo archeologico napoletano, che qui aveva sede. Le sale restaurate, con meravigliosa vista sul mare e sul parco, sono godibili in un allestimento retrospettivo; il percorso è tutto giocato sul filo della documentazione, della riproduzione di originali famosissimi in una ambientazione coerente con l’aspetto degli interni degli Appartamenti Reali ai primi dell’Ottocento.
|